Non è solo il post-COVID: è che fate di testa vostra.

Comunicare contenuti di salute (medicina psicosomatica, psicoterapia psicosomatica) espone ad alcuni rischi. Il rischio che meno apprezzo è lo scattare di un pericolosissimo “fai da te”.

Credo nella divulgazione degli strumenti di prevenzione delle malattie e dei disagi psichici: fanno parte del nostro diritto di conoscere ciò che può salvare la vita. Il punto è che le informazioni divulgate nel migliore dei modi non possono sostituire la Via della Cura, cioè il cammino di terapia e la presenza dei terapeuti.

Non c’è medicina senza medici e infermieri, non c’è psicoterapia senza figure professionali che la esercitino: vale per tutti gli approcci, convenzionali oppure olistici. La figura professionale è cruciale.

Una sintesi della psicosomatica via internet non è un manuale di autocura, non lo sarà mai! Le sottigliezze e i silenzi dell’inconscio, la conoscenza della fisiologia e della patologia generale e chirurgica, i percorsi della mente non si imparano online. L’esperienza non si costruisce raccogliendo alla spicciolata le notizie per l’autocura.

Si sta attribuendo al periodo post-COVID il peggioramento dello stato psicofisico delle persone: sono d’accordo solo fino a un certo punto. Uno dei problemi più grossi in realtà è l’improvvisazione nell’autocura. Ormai la laurea in medicina o in psicologia e le specializzazioni conseguenti sembrano un dettaglio trascurabile: si trova tutto in internet! Non è vero: ho incontrato pazienti con enormi ritardi di diagnosi per colpa di alcuni articoli online. Ho dovuto intervenire in urgenza in situazioni di allergia a sostanze o crisi fisiche o psichiche indotte da autoprescrizioni senza consulenze specialistiche.

E’ come decidere di costruirsi una casa seguendo le istruzioni trovate in internet: deve andarti molto bene se non hai alcuna base di architettura. Studio ed esperienza sono i veri segreti per affiancare i pazienti nella loro Via della Cura: non si ottengono con i post e gli articoli online.

Penso che l’aumento del disagio psicofisico e gli errori di diagnosi, i ritardi in alcune terapie non dipendano solo dalla rivoluzione che tutti abbiamo affrontato con COVID: la cultura diffusa di un ignorante “fai da te” ha altrettanta responsabilità. La psicosomatica non è un manuale da consultare al bisogno, è una strada da personalizzare e da vivere con calma e competenza: ne va della salute fisica e mentale della gente.