Non fate autodiagnosi

Quando abbiamo sintomi che fanno pensare a un problema fisico grave spesso neghiamo: decidiamo, complice la paura, che non siano poi così evidenti, che in fondo siano lì da tempo, che tutto sommato ci sentiamo benissimo e non è il caso di drammatizzare. Per un certo periodo non ci sottoponiamo alla visita del medico perché riteniamo di sapere benissimo cosa stia accadendo: chi ci conosce meglio di noi stessi? In questo modo arriviamo agli esami clinici quando qualcun altro ci spinge a farlo oppure quando ci rendiamo conto che rimandare sarebbe pericoloso.

Internet è nostro complice: basta digitare un sintomo e si scatena la follia. Nel caso dei noduli al seno, per esempio, si trova un ventaglio di possibilità che oltrepassa la capacità di discernimento di chiunque. E’ capitato che alcune donne si presentassero alla visita in ritardo rispetto al nascere dei sintomi di tumore perché rassicurate dalla descrizione delle patologie benigne (lette in internet, appunto).

Sta accadendo con COVID-19: nessuno pensa di averlo contratto perché dovrebbe solo riguardare gli altri. Visitando un numero molto alto di persone, noto che in studio arrivano anche possibili portatori sintomatici del Coronavirus. Non lo fanno per cattiveria o irresponsabilità, ma perché hanno già stabilito da soli, con la tipica autodiagnosi della negazione e il supporto di alcuni siti internet, che la tosse o la febbre o la spossatezza o la sindrome simil-influenzale non c’entrino niente con il contagio.

Con COVID-19 non è possibile farsi autodiagnosi: anche se soffrite di bronchite cronica, di raffreddori o riniti recidivanti, se avete avuto la pertosse un anno fa e ogni tanto vi ritorna qualche colpo di tosse, non dovreste escludere – se avete sintomi – di avere contratto il Coronavirus. Inutile leggere internet: solo la visita del medico può orientarvi. Quindi: chiamate i medici, non raggiungeteli nel loro studio, cercateli.

Ponetevi il dubbio! Nella maggioranza dei casi non accadrà niente di drammatico o pesante: dovrete curarvi e stare a risposo sotto controllo medico. Ma aiuterete voi stessi e gli altri, evitando di propagare un virus che, oggi, va fermato. Per voi stessi e per chi amate.

NON FATE AUTODIAGNOSI, in nessun caso. E non alludo solo al Coronavirus. Mantenete l’equilibrio: è la prima cura.