Esplorare i social network significa imbattersi in una serie infinita di lamentele di persone che ne accusano altre di ingratitudine, freddezza, slealtà: al di là dei dati oggettivi (indimostrabili), sono commenti che infastidiscono e nascono di solito dalle aspettative che ognuno nutre nei confronti degli altri. Le aspettative sono uno dei maggiori ostacoli alla serenità nelle relazioni personali e sociali: spingono a decidere a priori cosa e come si debba ricevere da chi si ha intorno. E rallentano molto il processo di cura, irrigidiscono, bloccano, creano ossessioni.
Aspettarsi qualcosa non è costruire: è stabilire il modo in cui l’energia fluirà. “Voglio che accada questo, e lo voglio in questo specifico modo”. E’ mettere in mezzo la razionalità (non oggettiva) e alcune emozioni contrarie a ciò che il mistero della cura interiore ed energetica potrà realizzare. L’energia va lasciata libera di fluire, di modificarci ogni istante, di ristabilire un equilibrio i cui componenti in parte ci sono oscuri.
Potreste dirmi che se si tratta di aspettative personali che nulla hanno a che fare con il corpo fisico questo discorso decada: non è vero, nessuno di noi è un semplice agglomerato di cellule, tessuti, organi, ormoni. Siamo energia e l’energia a tutto risponde modificando la propria vibrazione. Le emozioni possono essere un fortissimo sprone o un blocco, sono esse stesse una forte infallibile di energia: ecco perché la limitazione imposta loro dalle aspettative crea un disagio, tanto più grande quanto più a queste aspettative ci si aggrappa per considerare “positiva” la realtà.
Aspettarsi qualcosa è porre limite alla potenzialità della Cura. Desiderare è un invece processo totalmente diverso: se si desidera e si lascia andare rinunciando a stabilire come si debbano svolgere le cose si attiva la potenza creatrice, si fa nascere il soffio vitale senza imporgli vincoli. Rinunciate a irrigidirvi negli schemi mentali ed emotivi dell’aspettativa specifica: vedrete accadere miracoli.