Possediamo una saggezza che spesso non usiamo: alcuni la chiamano inconscio o subconscio, a me interessa riconoscerla come la Voce che parla da dentro. E’ un aiuto prezioso: insieme alla mente razionale (mai disgiunta e mai sottomessa a lei) può trasformarsi in un pilota automatico capace di ripristinare l’equilibrio e la salute psicofisica. A patto che si riesca a percepire, e che si accettino i suoi suggerimenti.
Ne parlerò a lungo nel prossimo libro (che uscirà per i tipi di Mondadori a fine anno) e ne accenno comunque nel libro “I Tarocchi ti raccontano”, di prossima uscita per Tre60 Editore: che lo chiamiate inconscio o Voce interiore, sa esprimersi perfettamente grazie a immagini, sensazioni, reazioni istintive. Non si dilunga in discorsi razionali: li detesta perché sa che la parte razionale aggiunge e sottrae in base a schemi e sovrastrutture, alterando la purezza del messaggio. L’aiuto della Voce è fulmineo e chiarissimo: cultura sovrapposta ed elaborazioni razionali confondono le idee e basta.
Come ascoltare la Voce dell’inconscio, il Guaritore che portiamo in noi?
- Silenzio. Appartiamoci e rilassiamoci, allontanando gli stimoli dei cellulari e della televisione, di internet e degli apparecchi elettronici.
- Poniamo domande a noi stessi, dando un’identità alla Voce. Chiediamole come si chiama: un nome arriverà istintivo. Usando quel nome, poniamo domande e attendiamo.
- Affioreranno immagini, parole fulminee, flash, memorie, profumi, colori: trascriviamo tutto su un bloc notes senza soffermarci. Rileggeremo dopo.
- Teniamo a portata di mano alcune immagini, magari un mazzo di Tarocchi: estraiamo a caso e osserviamo la figura, trascrivendo SOLO la prima reazione istintiva e non i ragionamenti successivi. Il significato ufficiale di ogni carta non conta niente: è importante solo ciò che da noi nasce.
Al termine del colloquio con la Voce, dedichiamoci ad altro. Rileggiamo poi dopo circa tre ore gli appunti che abbiamo preso: vedremo molto più di quanto avremmo immaginato.