Siamo un sistema costantemente connesso con se stesso

Per capire la Via della Cura nella sua dimensione reale dobbiamo ricordare chi siamo. Il corpo fisico è formato da tessuti, organi, apparati, sistemi e spazi che non possono essere considerati separati tra loro e non devono, quindi, essere oggetto di cure frammentarie.

Non alludo a teorie indimostrabili: vi invito a pensare alla produzione costante di segnali chimici come gli enzimi, gli ormoni, i neurotrasmettitori e all’altissimo numero di segnali elettrici condotti dal sistema nervoso. Tutto ciò che ci compone è in costante dialogo, e il dialogo influenza il funzionamento di ogni singola parte.

In particolare, i sistemi nervoso, immunitario ed endocrino si riconoscono tra loro grazie a segnali fisico-chimici che definiamo peptidi. Sono minuscole sostanze che si producono in tempi fulminei e raggiungono ogni millimetro del sistema corporeo comunicando segnali precisi. I segnali hanno un impatto sugli organi, e questo impatto crea ulteriori messaggi che partono e arrivano dappertutto.

Ecco perché è sbagliato escludere dalla medicina fisica il concetto di emozione, pensiero, sentimento. Anche loro sono segnali che hanno un effetto tangibile sulle catene biochimiche ed elettriche che regolano la vita, la salute, la malattia, la guarigione.

Può sembrare che nel mio spaziare abbia frammentato: ho parlato di psiche, di corpo, di oncologia, di emozioni, di inconscio e di Tarocchi, di energia del tocco delle mani… In realtà niente è più unito e completo della visione di insieme perché ogni volta che ho raccontato un approfondimento che facevo non stavo escludendo tutto il resto; calavo tutto nell’essere della terapia, invece.

Quando incontro una persona che chiede aiuto per un disagio non vedo solo un corpo fisico che soffre oppure una psiche che sta affrontando una prova. Inizio una relazione dinamica e reciproca e una forte dinamica terapeutica con un essere vivente unico le cui parti sono totalmente connesse tra loro, in costante dialogo e in influenza reciproca. Ecco perché ridere o piangere o giocare o meditare sono attività che possono entrare nella cura, ecco perché la medicina cosiddetta “convenzionale” (che brutto termine, mamma mia) è prioritaria insieme alla psicosomatica, ai metodi non convenzionali, all’ascolto, all’Amore.

Quando pensate al vostro corpo fisico non immaginate che un dito sia solo un dito o che un dente in più o in meno faccia differenza solo per la masticazione o l’estetica perché non è così. Nell’economia generale i messaggeri della bocca e delle mani arrivano ovunque, e raccontano di una condizione di equilibrio o di disagio, e causano quindi alcune reazioni nella forma di segnali elettrici e chimici. E se ascoltate troppo qualcuno che parla in modo terroristico delle malattie o delle crisi o di pericoli tremendi per voi o per la società il vostro sistema ha un calo immunitario inevitabile, e lo stesso accade al sistema nervoso e alle ghiandole che producono ormoni.

Non è teoria, è chimica! Chi usa male le parole contribuisce a molte malattie sociali e individuali, e chi presta la cura dovrebbe sempre badare a ciò che dice e non dice.

Gli approcci di terapia non devono escludere, ma includere sapendo come fare: so di essere ripetitiva, ma arriverà il giorno in cui questa noiose (forse) ripetizioni appariranno come l’unica realtà possibile.